Un po’ di numeri


Dal 2002 raccolgono sistematicamente i dati dei parti assistiti all’interno del team, evidenziando criticità ed aspetti positivi, ai fini di studiare e migliorare continuamente il loro lavoro.

Da qualche anno, insieme all’associazione nazionale Nascere a Casa, raccolgono i dati dei parti extra-ospedalieri avvenuti in tutta Italia con l’assistenza delle ostetriche che aderiscono all’associazione, grazie alla collaborazione con l’Istituto Mario Negri di Milano.

Qualche dato dal 2002…

  • Dal 2002 al 2023 i parti effettivi assistiti a domicilio o in casa maternità sono 1064

Un significativo aumento è stato osservato dopo l’apertura della Casa Maternità, conferma importante della necessità di creare luoghi sicuri per il parto naturale, che siano anche luoghi sociali, di ritrovo e sostegno per le famiglie e luoghi di incontro e formazione per le ostetriche.

Un successivo incremento delle nascite extra-ospedaliere è stato osservato nel periodo della pandemia da Covid-19, dato confermato anche da tutte le altre colleghe italiane che assistono i parti a domicilio o in Casa Maternità. Sicuramente tante famiglie si sono avvicinate a questa scelta per le preoccupazioni in merito ai contagi, ai protocolli rigidi degli ospedali, alla paura di rimanere sole ecc… è stato importante per loro trovare un’altra possibilità per una nascita sicura, garantendo però quei principi di intimità, famigliarità ad un evento così unico e speciale che non poteva essere “rovinato” da leggi che cambiavano di giorno in giorno, da ospedale a ospedale.

Naturalmente le richieste di assistenza per il parto extra-ospedaliero sono superiori ai parti realmente avvenuti a domicilio o in casa maternità. Il percorso che si intraprende con le ostetriche permette di selezionare attentamente le gravidanze a basso rischio e di escludere chi presenta fattori di rischio per i quali è bene prendere in considerazione una struttura ospedaliera.

  • Possiamo contare dal 2013 ad oggi un totale di 876 famiglie che si sono rivolte alle ostetriche dell’associazione con la richiesta di essere accompagnate in un percorso di parto extra-ospedaliero.

Circa il 13% delle mamme che richiedono un parto extra-ospedaliero vengono escluse prima dell’inizio del travaglio per fattori di rischio pre-esistenti alla gravidanza (come pregressi interventi sull’utero) o legati alla gravidanza in corso (per esempio in caso di gemelli).

La selezione è dinamica e continua, quindi una piccola percentuale di mamme può essere trasferita in ospedale durante il parto stesso, qualora si presentassero condizioni che esulano dalla fisiologia. In media i trasferimenti sono del 10%, ma la maggior parte di questi avvengono in fase di travaglio ed avvengono con la propria auto, in condizioni di estrema tranquillità e sicurezza.