“Il vissuto dell’esperienza di chi nasce raramente coincide con l’esperienza di chi lo ha fatto nascere”
Il corpo conserva memoria dell’impegnativo passaggio della nascita. Il pianto, le coliche, la difficile relazione col sonno, i movimenti del neonato possono essere visti come uno strumento di comunicazione? E per noi adulti è possibile comprendere?
Ne parliamo con l’osteopata e operatrice prenatale Giovanna Ghezzi.
Per informazioni 051.63.50.911
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